IL FIORINO
UN FIORINO OGGI PER MILLE FIORINI DOMANI
LA STORIA DEL FIORINO
La città di Firenze nel XIII secolo, avendo l’ambizione di diventare una tra le più importanti e influenti potenze economiche e commerciali in ambito europeo, aveva bisogno di una moneta propria. Fu così che nel 1252, dalla Zecca fiorentina “sgorgò come un piccolo sole” quello che sarebbe stato il simbolo del potere economico cittadino: il Fiorino d’oro.
La moneta, raffigurante da un lato il giglio fiorentino insieme alla scritta “FLOR • ENTIA” e dall’altro l’effige di San Giovanni Battista, patrono della città con la scritta “S • IOHANNES • B • “, era in oro puro (24 Kt) e del peso di 3,536 grammi.
Nel 1345 la sede della Zecca era in piazza dei Signori, nei pressi dell’antica chiesa di San Pier Scheraggio. La Zecca venne in seguito trasferita sull’Arno, adiacente alla Torre situata nell’attuale piazza Piave.
La Zecca dell’oro era controllata dalla più antica delle Arti di Firenze: l’Arte di Calimala che riuniva i mercanti e si occupava anche dei festeggiamenti in onore del santo Patrono.
Il processo produttivo del fiorino si componeva di tre fasi: la preparazione dei conii e la loro incisione, la fusione dell’oro e la realizzazione dei “fedoni”, e la coniatura della moneta. Tutto veniva svolto completamente a mano con l’aiuto di martelli, tassi di ferro, incudini, bulini, ciappole e piccoli ceselli.
Il fabbro lavorava i “ferri” per preparare i conii che venivano poi incisi e temperati prima di essere utilizzati per la realizzazione delle monete. L’intagliatore incideva i conii con bulini, ciappole e piccoli punzoni. Il conio inferiore, dove veniva inciso il “diritto” veniva chiamato “pila” ed era bloccato direttamente nel ceppo di legno. Il conio cilindrico superiore, detto”torsello”, era quello dove il monetiere batteva uno o più colpi di martello. I “rimettitori” detti anche “remissori” erano degli ufficiali che si occupavano delle fusioni dell’oro oltre che del recupero delle monete imperfette, dei loro ritagli e della polvere di limatura.