I gioielli di Paolo Penko in mostra per Dolce&Gabbana
Fino al 15 ottobre a Palazzo Vecchio saranno esposte le creazioni dei 38 artigiani scelti per le sfilate di alta sartoria e di alta moda di Dolce&Gabbana.
In Palazzo Vecchio, nel Cortile del Michelozzo e nella Sala dei Gigli, all’ interno del percorso museale del Palazzo, è stata allestita un’ esposizione dei pezzi unici delle 38 botteghe scelte da Dolce&Gabbana per la loro sfilata. I due stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno fatto una selezione delle opere degli artigiani e allestito una mostra “open air” che resterà aperta al pubblico fino al 15 ottobre.
L’intero progetto è il risultato della collaborazione tra Dolce&Gabbana e Pitti Immagine, che hanno avuto il sostegno di Agenzia Ice e di tutte le associazioni e istituzioni locali: Centro di Firenze per la moda Italiana, Comune, Fondazione Cassa Risparmio Firenze, Camera di Commercio e altre ancora.
All’ interno della mostra troverete anche la nostra vetrina con alcuni dei nostri gioielli ispirati al Rinascimento fiorentino.
SPILLA E PENDENTE BOTTICELLI: Spilla e pendente in oro giallo ispirati a due delle tre Grazie de “La Primavera” del Botticelli. Due classici esempi di gioielli fiorentini del Rinascimento. La spilla è impreziosita da quattro perle e una iolite con taglio a cuspide, simbolo di forza e purezza. Il pendente ha, nel bianco delle perle e nel rosso e nel verde delle tormaline, un riferimento ai colori delle tre piume dell’impresa medicea.
OMAGGIO AD HANS HOLBEIN: “La sirena” e “Putto con delfino” – Spille ispirata a un disegno del grande ideatore tedesco di gioielli in stile rinascimentale, Hans Holbein. I gioielli impreziositi dal fascino degli smeraldi e dei rubini finemente incastonati nell’oro, risulta, pur nella severa compostezza del loro insieme, piacevolmente ornati da girali e volute ed arricchite da tre perle barocche dei Mari del Sud di colore grigio.
PANIERINA FIORENTINA: Spilla ispirata ad un gioiello dell’ “Adorazione dei Magi” del Ghirlandaio, narratore attento ai particolari preziosi della vita civile e religiosa del XV sec. grazie anche al suo apprendistato svolto nella bottega orafa paterna. Il gioiello, in oro giallo e bianco, è impreziosito da perle e pietre preziose.